trio
In perizoma nel vigneto


20.05.2025 |
2.743 |
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"Si fermarono davanti a me senza spegnere il motore..."
Avevo appena finito di giocare. Avevo perso ed ero piuttosto deluso dal mio rendimento. Seduto sulla panchina presi il telefono per vedere se qualcuno mi avesse cercato. Era domenica e per fortuna nessuna seccatura all'orizzonte. Feci allora il login su A69 e con sorpresa trovai due messaggi. Effettivamente la mattina avevo pubblicato un last in cui dicevo che avrei passato la mattinata a Barletta. Il primo messaggio era di un singolo, cestinato. Il secondo messaggio era invece di una coppia e diceva: "Forse anche noi a Barletta, ti va di guardare e magari sborrare su di lei?". Non desideravo altro. Era esattamente la fantasia che volevo rivivere, ancora una volta. Risposi subito al messaggio e uscii dal campo. Persi del tempo lì a guardare altre partite mentre controllavo compulsivamente il sito: aspettavo una nuova risposta ed una conferma. Forse quella coppia aveva già trovato altro, forse non sarebbero più venuti a Barletta. Era il momento ideale per sfruttare una tale occasione e non volevo perderla. La coppia era online ma non rispondeva ancora. Ogni due minuti ricaricavo la pagina, ma nulla, nessun nuovo messaggio. Ricontrollai ancora una volta e la coppia non era più online. Mi caddero le braccia, ma non disperai. Rimasi lì dov'ero. Non volevo ancora tornare a casa. Dopo una mezz'ora finalmente rividi che la coppia era online e mi rispose! Erano convinti e decisi. Non chiesero una mia foto del viso ma solo in che zona avrei parcheggiato per aspettarli.
Corsi fuori nel parcheggio e mi misi in macchina. Mi bastò guidare per un paio di minuti per fermarmi in una strada della zona industriale. Da lì mandai la mia posizione e ci scambiammo informazioni sulle rispettive auto. Stava succedendo davvero. Non c'erano ripensamenti o scuse dell'ultimo minuto. Avevo un last con una coppia. Il loro arrivo era previsto per le 12. Nei venti minuti di attesa che mi separavano dall'incontro cercai di rilassarmi ma non ci riuscivo. Sfogliai il loro profilo ricco di foto. Lei era una bella bionda sulla 50ina con un seno piccolo e un culo sodo. C'erano foto di esibizionismo, di lingerie sexy e di tacchi alti. Quelle foto non fecero altro che farmi eccitare ulteriormente. Ma provai a rilassarmi ascoltando la radio.
Ad un certo punto vidi arrivare in direzione opposta alla mia un'auto uguale a quella che mi avevano indicato. Erano loro. Li guardai dal finestrino aperto e loro ricambiarono lo sguardo. Si fermarono davanti a me senza spegnere il motore. Capii che dovevo seguirli. Stava filando tutto liscio. Ma non sapevo dove avremmo potuto fermarci. La zona non era affatto deserta e poco prima era passata anche una volante della polizia.
Seguii la loro auto che lasciò la strada asfaltata per inserirsi in un viale sterrato in aperta campagna. La strada aveva fiori ed erbacce alte che quasi coprivano le auto al passaggio e questo mi diede un senso di protezione, come se la natura ci stesse indicando che quello poteva essere un posto sicuro dove giocare.
Ad un certo punto svoltarono in un vigneto, verde e curato. Era il posto perfetto, isolato, protetto dal verde e poco accessibile.
Scese lui per primo che mi guardò con uno sguardo già eccitato. Con galanteria aprì lo sportello di lei. Era una figura snella in un vestito nero leggero, tacchi alti che affondavano nel terreno e un perizoma nero sottilissimo che già si intravedeva in trasparenza. Era tremendamente sexy.
Lui mi chiese di uscire dall'auto e mi poggiai sul cofano per osservarli a debita distanza.
Lui era molto eccitato e i due cominciarono a baciarsi avidamente. Con la mano le palpava il culo e le sollevava il vestito lasciandomi vedere il perizoma che già avevo intravisto. Io mi abbassai i pantaloncini e cominciai ad accarezzarmi il pacco già gonfio da sopra i boxer. Era bellissimo guardarli, non mi sembrava vero. Lui le tirò su tutto il vestito per lasciarla in tacchi e perizoma. Riconobbi quel seno che avevo visto nelle foto. Lui si abbassò i pantaloni. Era già duro e gonfio. Io feci altrettanto e mentre con la mano iniziai a masturbarmi, con gli occhi cercavo lo sguardo fuggente di lei che rivolta verso di me lasciava che suo marito le infilasse due dita nella figa.
Allora lei si piegò per ingoiare il suo cazzo e io potei godere della vista di quel culo sodo da ragazzina strizzato in quel perizoma.
Era un panorama meraviglioso.
Lui mi fece cenno di avvicinarmi. Mi misi a un metro da loro. Potevo osservare da vicino l'avidità con cui lei gli succhiava il cazzo dalla cappella gonfia e livida mentre le mani di lui la toccavano ovunque.
Ero sempre più eccitato e desideroso di esplodere.
Lui la prese da dietro facendole sentire quanto fosse arrapato mentre con le mani giocava con i suoi capezzoli. Lei guardava il mio cazzo e con un sorriso mi fece un cenno inequivocabile.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal momento. Con la mia mano aumentai il ritmo mentre con l'altra mi sfiorai le palle. Dopo alcuni gemiti lasciai andare uno schizzo violento e caldissimo che durò diversi secondi. Lei mi guardò ancora soddisfatta e maliziosa, mostrando apprezzamento per quel momento vissuto insieme.
Fu una mattina davvero diversa dal solito in quel vigneto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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